ALBA ROMA 1907

La Società Sportiva Alba, la cui fondazione risale a maggio del 1907, è stata tra le società calcistiche più forti e più importanti della Capitale prima della sua fusione nel 1926 con la Società Audace.
Successivamente, nel 1927, è stata una delle tre Società Fondatrici dell’AS Roma.

La divisa di gioco era una maglia verde con una fascia bianca al petto.
Nata come Polisportiva nel 1907 all’Esquilino, per iniziativa di alcuni studenti e giovani artigiani appassionati di podismo, inizialmente si distinse nel ciclismo e nell’atletica e in seguito anche per una importante sezione di pugilato.
Il primo presidente fu Nicola Palumbo, la prima sede si trovava in uno scantinato in via Domenichino, mentre gli allenamenti serali si svolgevano nella sopraelevata, e curvilinea, di via delle Sette Sale.
Nel 1909 la sede fu trasferita in via Principe Eugenio, nel retro bottega di un forno.
Proprio al 7 novembre di questo anno risale la prima traccia di attività calcistica.
Si tratta di una gara amichevole disputata al Parco dei Daini contro la Juventus Roma.
Sotto la presidenza di Ruben Rossi, la società conobbe un forte sviluppo.

La squadra di calcio era composta quasi esclusivamente dai granatieri che si esercitavano nel poligono d’artiglieria attiguo a Castro Pretorio, il campo era situato lungo via Porta San Lorenzo, tra la Suburra, la Stazioncina dei Tramway per Tivoli e il Camposanto.
Dopo alcuni campionati di Promozione, nel 1912, gli albini furono ammessi alla Prima Categoria FIGC. Nel 1913 i dirigenti furono costretti a ritirare la squadra dal campionato, a causa degli impedimenti mossi dalle autorità militari, e la sezione calcio venne sciolta.
L’anno dopo fu rifondata e iniziò la sua attività ripartendo dalla Terza Categoria.
Costretta nuovamente a sciogliersi nel 1915 a causa della prima guerra mondiale, la Società riprende l’attività nel 1920 e vive il suo momento di massimo splendore.
Il conflitto bellico sovvertì le gerarchie nel calcio romano, i tornei ripresero nel 1919.
Nel primo dopoguerra, infatti, il calcio iniziò a volgere verso il professionismo e l’Alba preferì perseguire tale corrente.

Il nuovo patron Umberto Farneti, proprietario della Bottiglieria del Gambero situata in Via del Gambero (tra Piazza San Silvestro e Via Frattina), investe ingenti risorse per migliorare la squadra, comprando anche dei terreni nel quartiere Flaminio per avere un campo dove la squadra potesse giocare.

Il numeroso pubblico che seguiva la squadra veniva principalmente da tale quartiere ed era di estrazione popolare.
Nella stagione 1920-21 giunse prima nella Promozione laziale passando quindi in Prima Categoria.
Il momento di svolta avviene nel 1921, quando la Società inizia a seguire un approccio professionistico e Farneti riesce ad acquistare dalla Fortitudo Giovanni Degni, Giovanni Corbyons e Mariano Alessandroni, portandola a lottare per le prime posizioni con le concittadine Fortitudo e Lazio.

I trasferimenti fecero grande scalpore nella capitale e successivamente con l’arrivo degli ungheresi Schrott ed Egrel.
Dal 1923-24 al 1925-26 l’Alba vinse per tre volte consecutive il girone eliminatorio laziale di Prima Divisione.

Nel 1923-24 raggiunse inoltre per la prima volta la Finale di Lega Sud, perdendola contro il Savoia di Torre Annunziata.

Successivamente, l’Alba conquistò per due volte il titolo di Campione della Lega Sud di Prima Divisione, riuscendo ad arrivare per due anni consecutivi alle finali scudetto, perse entrambe rispettivamente nel 1925 contro il Bologna e nel 1926 contro la Juventus.
I risultati ottenuti la rendono la squadra più popolare di Roma.
In virtù della Finale Scudetto del 1926 viene ammessa in Divisione Nazionale nella Stagione 1926-27 Penalizzata dalla mancanza di uno stadio all’altezza nel 1926 si fonde con l’Audace Club Sportivo, per partecipare con maggior forza al nuovo campionato di Divisione Nazionale, e assunse il nome di Unione Sportiva Alba Audace, potendo quindi utilizzare il Motovelodromo Appio. A custodire i campi dell’Alba c’erano Francesco Martucci e la moglie Angelica, noti come “Zi’ Checco” e “Sora Angelica”, che sarebbero diventati poi i custodi di Campo Testaccio.
Farneti lascia la presidenza a Ulisse Igliori, che guiderà i passaggi che porteranno alla fusione con Fortitudo-Pro Roma e Roman Foot Ball Club e quindi alla nascita dell’AS Roma.

Oltre al Motovelodromo Appio, l’Alba-Audace porterà in dote all’AS Roma anche il dirigente Vincenzo Biancone e un nucleo importante di calciatori, tra cui: Bruno Ballanti, Attilio Mattei, Arturo Chini Ludueña, Angelo Bianchi, Cesare Augusto Fasanelli, Fernando Giannelli, Tomasz Heger, Pierino Rovida, Leopoldo Caimmi,
Giovanni Degni, Gino Iacoponi, Nazzareno Celestini, Luigi Ziroli e l’allenatore Pietro Piselli, che dirigerà la squadra nelle prime amichevoli contro UTE e Attila insieme all’ex tecnico della Fortitudo József King.
L’Alba si ricostituirà nel 1930 assumendo anche la denominazione di Associazione Sportiva Alba per poi continuare il suo percorso con varie denominazioni: Albamotor, ancora Alba, Albaerotecnica e Albatrastevere.
Alcuni giocatori, come Ballanti e Corbyons, tornarono a vestire la maglia biancoverde.
Fulvio Bernardini iniziò la sua carriera di allenatore proprio con l’Albatrastevere nel 1947 e da lì portò Gianfranco Dell’Innocenti in giallorosso.
Tra coloro che sono passati per l’Alba ci sono anche Omero Carmellini, Nicola Fusco, Claudio Matteini, Omero Urilli, Otello Trombetta, Elio Bianchi e Pietro Benedetti.